Vene varicose

Tanti sono i problemi legati a cambiamenti ormonali ed all’invecchiamento. Inizierei con un tema largamente noto per lo più a donne ma anche a uomini e che, se non curato, può dar luogo a importanti complicazioni e dolore acuto.

L’avanzare dell’età, l’ereditarietà ( ovvero l’avere membri della famiglia con problemi venosi), i cambiamenti ormonali, che si verificano durante la pubertà, la gravidanza, e la menopausa sono tra i più comuni fattori che aumentano la probabilità di sviluppare le varici. Anche l’assunzione di pillole anticoncezionali e di altri medicinali contenenti estrogeno e progesterone aumentano il rischio di comparsa delle vene varicose e lo stesso si può dire per l’obesità, e la prolungata stazione eretta. Va anche ricordato che l’esposizione al sole può favorire la nascita delle teleangectasie sulle guance.

Le vene varicose, o varici,  sono vene dilatate dal color carne, viola scuro o blu. Spesso simili a cordoni e si possono presentare ingrossate e tortuose, gonfie e visibili sulla superficie cutanea. Generalmente localizzate sulla parte posteriore dei polpacci o lungo l’interno cosce.
Colpiscono in genere una persona su due a partire dai 50 anni di età.

Durante la gravidanza le vene varicose, denominate emorroidi, possono formarsi nella vagina o intorno all’ano, e molto frequentemente anche sulle gambe a causa delle alterazioni ormonali gravidiche e all’aumento della pressione dei vasi sanguigni sulle pareti venose. Mentre le arterie trasportano il sangue dal cuore verso la periferia dell’organismo, le vene trasportano il sangue privo di ossigeno dal corpo al cuore. Presentano delle valvole del che favoriscono il trasporto del sangue in una sola direzione; nelle gambe queste valvole spingono il sangue verso l’alto e ne impediscono la ridiscesa verso il basso. Se tali valvole si indeboliscono, il sangue può accumularsi nelle vene e nei capillari perchè non più in grado di essere spinto verso il cuore. L’accumulo di sangue tende a dilatare la vena ed a a renderla appunto varicosa.

I sintomi delle vene varicose sono:

  • Grosse vene visibili sulla pelle,
  • Un leggero gonfiore delle caviglie e dei piedi,
  • Gambe doloranti o ‘pesanti’,
  • Dolori o crampi alle gambe,
  • Pruriti alle gambe, specialmente nella parte inferiore e alle caviglie.

Tali manifestazioni richiedono una diagnosi medica che in genere si basa esclusivamente su un esame fisico, ma ulteriori test possono essere prescritti per determinare l’entità del problema e per escludere altre patologie, quali doppler ad ultrasuoni (eco-doppler) per controllare il flusso di sangue nelle vene e per verificare la presenza di eventuali coauguli di sangue e l’angiogramma, per ottenere una visione più dettagliata del flusso di sangue nei vasi sanguigni. Per questa procedura, viene iniettato un colorante nelle vene, che consente di delinearle sulle immagini radiografiche.

Trascurare la presenza di sintomi evidenti può con il tempo degenerare in un accumulo di sangue nelle vene che rallenta il ritorno del sangue al cuore e contribuire alla formazione di coaguli di sangue e pericolose infezioni. Possono determinarsi infezioni e ulcere della pelle o gonfiore e pericolosi eritemi sulle gambe.

Le varici possono anche degenerare in un disturbo chiamato tromboflebite superficiale, un coaugulo di sangue in una vena prossima alla superficie cutanea. Questo tipo di coaugulazione del sangue può causare dolori acuti nella parte interessata.
Ricordate che non tutti i casi di vene varicose sono ugual. La valutazione del medico è fondamentale per orientare la cura verso la scelta del trattamento più adatto al singolo paziente. Non tutti i casi infatti necessitano di trattamento: in assenza di disturbi spesso non richiesta alcuna terapia. Ma è certamente utile un monitoraggio costante. E’ invece necessario curare il disturbo se causa fastidio o dolore, se si formano ulcere, gonfiore o se è importante il disagio estetico.

Porre attenzione allo stile di vita migliorandolo è il primo passo per attenuare la patologia.

L’utilizzo di calze a compressione graduata, una regolare attività fisica, l’evitare di stare in piedi per lunghi periodi, il tenere sollevate le gambe durante il riposo notturno per favorire con la forza di gravità il ritorno venoso sono ottimi rimedi quotidiani che devono diventare prassi.
In fase piu’ acuta si può ricorrere alla Scleroterapia. In questo caso viene iniettata una soluzione endovenosa che porta le vene ad occludersi. Ciò arresta il flusso del sangue e la vena si trasforma in tessuto cicatriziale. Può essere necessario ripetere il trattamento più volte.

Anche la Chirurgia Laser può esser un approccio terapeutico idoneo. Si trasmettono lampi di luce molto forti sulla vena, che mira ad un progressivo indebolimento del vaso sanguigno provocandone la scomparsa, ma per i vasi più grossi di 3 mm, la terapia laser non è invece la scelta ideale. Ci sono poi tecniche endovenose , Radiofrequenza e Laser. Lo specialista inserisce nella vena un tubo molto piccolo (catetere), che emette una radiofrequenza o energia laser che restringe e chiude la parete venosa.

Si ricorre invece alla Chirurgia per trattare le vene varicose estremamente ingrossate. I tipi di intervento chirurgico per le vene varicose includono la Legatura chirurgica e lo Stripping, la Flebectomia Ambulatoriale e la Chirurgia Vascolare Endoscopica. E qui il tema si fa più complesso.

Purtroppo non esiste una prevenzione sicura e completa per questo tipo di patologia, ma solo prestando alcune attenzioni si può ridurre la probabilità di comparsa di tali problemi.

  • utilizzate creme solari per proteggere la pelle dal sole;
  • fate regolare attività fisica per migliorare la forza delle gambe, la circolazione e l’elasticità delle vene; anche il solo camminare è un toccasana;
  • controllate il peso corporeo per evitare di aumentare la pressione sulle gambe;
  • non incrociate le gambe quando si sta seduti;
  • alzate le gambe oltre il livello del cuore durante il riposo, mettendo dei cuscini all’altezza dei piedi;
  • non state nella stessa posizione, in piedi o seduto, per troppo tempo e spostate il peso da una gamba all’altra ogni pochi minuti. Se dovete stare seduti per troppo tempo, cercate di alzarvi, muovervi e fare una breve passeggiata ogni 30 minuti;
  • indossate calze elastiche ed evitate indumenti stretti che possano comprimere la vita, l’inguine o le gambe;
  • seguite una dieta con poco sale, ma ricca di fibre (frutta, verdura, cereali integrali). L’assunzione di fibre riduce la possibilità di stitichezza che può contribuire alla formazione delle vene varicose e mangiate un po’ di tutto senza crearvi frustrazioni eccessive se non ci sono prescrizioni particolari..

Ricordate anche che esistono diversi rimedi naturali , non farmacologici né chirurgici, per decongestionare parti dolenti e agevolare il normale flusso sanguigno. Uno tra i tanti rimedi una mistura fatta di Aloe Vera del tipo Arborescen addizionato ad aceto di mele e carote.

Come prepararlo ?

Basta unire
– 1/2 bicchiere di carote tagliate a pezzetti
– 1/2 bicchiere di polpa di Aloe vera

Mettete tutto in un frullatore e frullate . Aggiungete l’aceto di mele fino ad ottenere un impasto cremoso. Applicate la crema ottenuta sulle vene e posizionativi con le gambe in alto mantenendo la posizione per circa 30 minuti. Rimuovete il tutto e sciacquate la parte trattata con acqua fredda. L’applicazione va fatta almeno 2 volte al giorno, tutti i giorni, fino all’ottenimento del risultato voluto. Inoltre, per riattivare la circolazione, sarebbe opportuno effettuare ogni sera prima di andare a letto un massaggio ai piedi.

Una piacevole soluzione per coccolarsi e ricercare benessere

 

 

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5 pensieri su “Vene varicose

  1. Roberto Rispondi

    Salve Dottore,
    scrivo qui in quanto desidererei avere un parere circa alcune domande in merito all argomento. La ringrazio anticipatamente.
    Dopo l intervento chirurgico le vene varicose possono tornare?
    Si può eserguire l intervento durante una gravidanza?

  2. Domenico Della Ventura Autore dell'articoloRispondi

    Escluderei assolutamente l’intervento durante la gravidanza.
    Dopo l’intervento, se non vengono applicate le regole indicate dal chirurgo, possono formarsi altre dilatazioni venose nuove. Le vene asportate non possono chiaramente ricomparire.

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