L’arte antica del massaggio

L’arte antica del Massaggio non morirà mai.

Tecniche che oggi ci appiaono innovative e rivoluzionarie sono per lo più antiche pratiche in uso da sempre a culture lontane.

Supertizione? Poca fantasia? Scarsa sperimentazione?

Semplicemente buon senso.

Del resto se pratichiamo ed amiamo ancora tanto il massaggio, nato probabilmente  in Cina intorno al 2700 a.c. e culto per Induisti, Egizi, Greci e Romani, debbono esserci dei validi motivi oltre la tradizione e la memoria.

Il Massaggio è un’arte antichissima.

Scopriamo il nostro corpo, spesso percepito come imperfetto e lo affidiamo ad altri. Il sentirsi vulnerabili si trasforma gradatamente in uno stato di grazia, di relax assoluto che ci rende leggeri e capaci di abbandonarci.

Ricevere un buon massaggio infatti ci allontana dalla tensione, dai pensieri che ci appesantiscono.

Fare un buon massaggio, toccare e manipolare un corpo, dà  energia anche al massaggiatore. La fatica di movimenti ripetuti diventa forza perchè il massaggio è uno scambio. Si dona benessere se si riceve benessere.

Proprio per questo indiscusso legame con il piacere, la fisicità, il contatto fisico, nel Medioevo  la pratica del massaggio fu ferocemente osteggiata e bandita per un lungo tempo.

La bigotta ed irrefrenabile censura religiosa vietò tutto ciò che riconduceva al legame indissolubile tra mente e corpo.  Il piacere, il corpo  erano perversione e venivano associati al diavolo tentatore, al male o alla stregoneria.

Solo con l’illuminismo ci siamo liberati di questa superstizione e tra il 1700 ed il 1800 l’antica arte del massaggio è tornata in auge trovando seguito anche tra i medici. Grazie proprio alle diverse tecniche elaborate dello svedese Henrick Ling noi oggi beneficiamo del  “massaggio svedese“, attualmente il più completo dei massaggi per il corpo. Racchiude una perfetta sintesi di principi di ginnastica e fisiologia, nonchè delle tecniche cinesi, egiziane, greche  e romane. A fine Ottocento anche Freud inizierà ad usare il massaggio in alcuni casi di isteria Freud.

Oggi il massaggioi risponde a tante necessità. Le tecniche vengono adattate al bisogno del singolo individuo. Non è più una manovra meccanica  e standardizzata soprattutto per chi ne fruisce per rilassarsi o per avere benefici sensoriali.

Il massaggiatore è sempre più attento al singolo bisogno.

L’incerta etimologia stessa della parola massaggio espime la complessità e ricchezza dell’atto del massaggiare.

Ancora oggi infatti non sappiamo se la parola massaggio abbia origine dal greco μασσειν (massein) che tradotto significa strofinare, impastare o dall’arabo μαζα (maza) che significa sfiorare, palpare.

In Cina già nel 2700 a.c  nell’opera Kung Fou se ne parla in merito alla buona salute psicofisica ed al vivere bene, mentre in India Brahama lo raccomanda ai suoi discepoli nel testo sacro Ayur-Veda a scopo igienico.

Nel ripercorrere le origini del massaggio non si possono non ricordare anche le pratiche induiste con i bastoni di ebano:  precise pressioni e frizioni liscianti con l’aggiunta di oli essenziali per profumare, rilassare, gratificare il corpo.

Sappiamo anche dei Greci  e del loro culto del corpo e della bellezza armonica; furono proprio loro i primi a raccomandare le frizioni locali per ridurre gli accumuli di adipe localizzato.

L’antica medicina cinese, Ippocrate (il padre della medicina moderna) e Galeno  ne fecero sempre uso riconoscendone indiscusso valore per curare contratture muscolari; trattare traumi e complicanze dovute al mal funzionamento dell’intestino o alla cattiva respirazione.

Sul massaggio vi è dunque una letteratura infinita che ne attesta storicamente il valore e la sua diffusione attraverso differenti modalità di pratica.

Vi sono bellissime testimonianze del suo uso a mani nude nella storia più recente e sul grandissimo contributo che il massaggio ha apportato nella cura e recupero dei  mutilati della Seconda Guerra Mondiale. Lo si adoperava per alleviare la sindrome dell’arto fantasma, per recuparare il movimento e la corretta postura di arti mutilati.

Ciò che conta è che il massaggio era, è e sarà  una vera arte capace di procurare piacere e benessere a vari livelli attraverso una ricca eterogeneità di tecniche.

Che sia per una gratificazione fisica, mentale, estetica rimane un’azione profonda ed antica, con un impatto emotivo unico.

 

 

 

 

 

 

 

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